Halloween tutto l’anno

Qualcosa non va, Jan; il mondo è malato.

Si tratta di una patologia grave, per giunta; i cui sintomi mi galleggiano intorno, evidenti anche solo a un’occhiata veloce.

Strani pirati, pieni di orecchini e fermagli infilzati nei posti più strani, mi ruotano attorno. Vistosamente tatuati un po’ ovunque, come se non dovessero mai invecchiare, Jan. Come se non prendessero nemmeno in considerazione l’ipotesi di diventar nonni. E poi vecchietti che si vestono come ragazzini, che passano le domeniche a correre per sembrare più giovani, che si fanno la tinta o si piazzano ridicoli e vistosi parrucchini o, meglio ancora, che si rapano a zero per risolvere il problema dell’alopecia o dei capelli bianchi. Perché in un posto come questo, caro Jan Hus, la soluzione consiste semplicemente nel celare alla vista, nel nascondere, nel non far vedere.

E ancora: mamme che spingono carrozzine camminando su tacchi vertiginosi, ancheggiando e occhieggiando stile femme fatale, perfettamente indifferenti all’imbarazzo dei figli; o bimbi che guardano cartoni animati violenti, che si sparano nelle orecchie musiche metallare urlate da voci cavernose o pattern ritmici banali e ossessivi ripetuti all’infinito, che esibiscono scheletri e teschi sbavanti sulle loro magliette. Alcune ragazzine i teschi ce li hanno persino ricamati in oro, con paillettes luccicanti cucite sui vestiti che delineano mandibole o arcate sopracciliari di minacciosi ma scintillanti cadaveri. Vorrà pur dire qualcosa, ‘sto carnevale di ossa. Hai presente Halloween, quella allegra festicciola americana tutta a base di cadaveri? Ecco, ormai qui è Halloween tutto l’anno.

Contano i soldi, conta l’estetica, l’apparenza. Sono tutti presi dalla necessità di venir notati, di conquistare gli altri. Sognano di venir ripresi da macchine fotografiche o telecamere, riempiono Internet di loro foto ammiccanti e seducenti. Ecco, Jan. Devono esser per forza tutti sexy, anche a novant’anni. Bisogna che siano sempre assolutamente desiderabili. Perché col sesso, ormai, si compra e vende tutto. Questo, per lo meno, il tuo Papa l’aveva già capito fin troppo bene, no? E per farsi vendere o comprare occorre sembrar sempre giovani. Bambini vestiti e acconciati da ventenni, anziani vestiti e acconciati da ventenni... Vivrebbero tutti in televisione; farebbero qualunque cosa per finire in Tv.

D’altra parte, nulla qui è più veramente importante, niente è veramente fondamentale, se non passa in televisione. Metti il tuo caso. Il Concilio di Costanza, oggi, non sarebbe nemmeno stato convocato senza la diretta Tv. Le sessioni più importanti le avrebbero fissate sempre in “prima serata”, dopo il telegiornale e, naturalmente, frammezzate dalla pubblicità. L’arresto di Giovanni XXIII avrebbe avuto i contorni di un poliziesco, con i carabinieri che sfondano la porta del castello del Duca d’Austria a Friburgo e lo portano via in manette, spingendolo scenograficamente dentro una fiammante gazzella. Per non parlare dei roghi, Jan. Nessuna esecuzione capitale andrebbe mai in onda senza gli sponsor giusti.

Il nome della ditta costruttrice del patibolo ben in primo piano, altroché. E poi tutti gli spot d’apertura e di chiusura: ”Questo rogo vi è gentilmente offerto da...” e: “Gli abiti del boia sono stati confezionati da...”. E dopo la notizia di un eretico bruciato, toccherebbe alle immagini dell’ultima, ocheggiante velina. O all’imminente uscita del prossimo, rivelatorio, insostituibile libro di Bruno Vespa.

Per non parlare delle accuse che hai rivolto ai potenti del tuo tempo. Oggi se la sarebbero cavata con qualche demagogico “E’ i-na-cce-ttabile!”. Qualcuno avrebbe invocato la privacy del Papa, qualcun altro avrebbe alluso alla macchina del fango affermando con forza di esser stato frainteso, o di “averci almeno messo la faccia”. Poi, se tu avessi insistito a puntare il dito contro di loro, sarebbe arrivato a casa tua qualche controllo. Così, per la tua sicurezza, Jan. Casualmente avrebbero trovato nel tuo computer qualche foto pedo-pornografica (tanto per metterti al loro livello), scatenando l’indignazione di un’ebete e manipolabile opinione pubblica, e sarebbe iniziato un processo infinito nei tuoi confronti, seguito passo passo da attesissimi e sponsorizzatissimi Tg, naturalmente. Oppure, nell’eventualità più grave, ti avrebbero spedito in qualche Missione africana, in cui improvvisamente saresti stato fatto fuori “in circostanze poco chiare”, nel corso di un misterioso attentato organizzato da un gruppo di militanti fondamentalisti anticristiani. Così, saresti uscito di scena facendo fare un sacco di soldi ai media e contribuendo a rafforzare la sacra immagine di quella stessa Chiesa che avevi criticato, che avevi tentato di rinnovare.

Siamo malati, Jan. Inguaribilmente malati.

Se sei secoli fa sei stato considerato un pericoloso eretico da tenere isolato, ora verresti preso per un idiota, un visionario, uno da rinchiudere o da far uscire di scena alla chetichella, senza certo alcun anatema, alcuna maledizione o rogo solenne.

Pago il conto ed esco. Questo mondo non mi piace proprio.

Meglio i roghi forse, Jan. Meglio i vostri schifosi roghi di seicento anni fa."

Tratto da: Il Gioco dell'Oca, Arianna editrice, 2015

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