La democrazia, in teoria

Uno degli aspetti che maggiormente caratterizzano questa nostra "democrazia" consiste nella fortissima distanza che separa la teoria dalla pratica.

In teoria siamo liberi. Liberi di scegliere, per esempio, e di partecipare alla vita politica del nostro Paese.

Da un punto di vista pratico, però, il più delle volte il nostro voto e la nostra volontà vengono aggirati e messi da parte. Questo meccanismo si riverbera su tutti gli aspetti della nostra quotidianità.

In teoria siamo liberi di difenderci dai soprusi, ma in pratica i costi da sostenere per pagare un avvocato e un processo sono talmente proibitivi (e ciò soprattutto per i più deboli, ossia i più esposti alle ingiustizie), da costringere sistematicamente la vittima a rinunciare ai propri diritti.

In teoria siamo liberi di manifestare il nostro pensiero, ma nella pratica sappiamo bene come questo possa - per esempio - costarci il posto di lavoro.

In teoria possiamo rifiutarci di acconsentire all'utilizzo indiscriminato dei nostri dati personali. In pratica, questo significa non poter accedere alla gran parte dei servizi. E ancora.. in teoria possiamo professare liberamente la nostra religione o il nostro ateismo, ma in pratica rinunciamo a farlo per paura che i nostri figli vengano discriminati a scuola se non sono battezzati o non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica, o che il tal sindaco ipercattolico non autorizzi la manutenzione della strada in cui abitiamo, o che il tal professore super-baciapile ci bocci all'esame.

In teoria possiamo prenotare una visita medica convenzionata col sistema sanitario per il quale paghiamo quintali di tasse.

In pratica, però, il primo posto libero è tra un anno. E per ottenere la nostra visita già domattina ci tocca pagarla come da uno specialista privato.

E così via, purtroppo. Potremmo lamentarci con la compagnia telefonica che ci ha ingiustificatamente aumentato la bolletta.

Ma disgraziatamente tutti gli operatori sono al momento irraggiungibili. Potremmo certamente metterci in contatto con la signorina del call center la cui smagliante immagine campeggia sul sito web appositamente creato per venire incontro a qualsiasi nostro problema.

Peccato, però, che non funzioni il link da utilizzare per mettersi in contatto con lei.

Per provare a cambiare questo orrendo meccanismo, in teoria potremmo scendere in piazza a manifestare.

In pratica, però, anche qualora la nostra protesta venisse autorizzata, sarebbe appena appena tollerata.

Verrebbe stigmatizzata dai media come un’azione aggressiva, ingiustificata, contraria agli interessi della brava gente. Dopodiché, scaduto l’orario previsto per lo svolgimento della manifestazione, tutto riprenderebbe a funzionare esattamente come prima.

Perché, va detto. A differenza delle subdole sottigliezze della cosiddetta democrazia, il potere non si basa su alcuna teoria.

Si esercita direttamente: nella pratica.

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