Cara Eloisa

30 dicembre 2023

Cara Eloisa, figlia mia,
ti sento preoccupata e mi dispiace. La mia vita è un susseguirsi di delusioni e sconfitte e so che percepisci forte il mio dolore e il mio anelito a chiuder con tutto.
Mi è stata data in sorte una vita così. Una vita da Esule.
Provengo da un mondo in cui ogni respiro, ogni battito, ogni gesto è eterno. In quel mio mondo la Verità sta sopra ogni cosa, l’Amore non muore, la Libertà ha in spregio la paura.
Devi scusarmi, dunque, se mi hanno scaraventato in questo. Devi scusarmi, soprattutto, se ti ci ho portata.
Ho percorso questi anni a fatica, circondato da persone sistematicamente incapaci di condurre fino in fondo i loro sentimenti. Di difendere ad ogni costo la loro Felicità. 
In ognuna di loro ho ciecamente creduto, illudendomi che provenisse dallo stesso mondo da cui sono stato precipitato io. E ogni volta, invece, le ho viste improvvisamente rinunciare, tradire, abbandonare. Ogni volta il compromesso, l’abitudine, la convenienza hanno spazzato via in loro tutte quelle belle parole, i coraggiosi intenti, gli appassionati sguardi, le accorate promesse che avevano accarezzato i primi passi del nostro dolce cammino.
Non ho più prospettive, e non voglio esser così ipocrita da ostinarmi a cercare un pretesto per trattenermi a ogni costo in questa sperduta, desolata landa.
Paradossalmente, però, non riesco ad augurarti di starci bene. Di starci meglio di me. Di accontentarti, di adattarti a questa brutta gabbia in cui ti ho trascinata. E a cui non son riuscito ad adattarmi io.
Ti auguro, anzi, di trovar la forza di provare a ribellarti con coraggio, anche tu.
Sarà dura: sarai sola. E avrai ogni giorno la voglia di volare via. La stessa voglia mia.
Ma in un giorno di Luce ritroverai finalmente la tua casa. Quella dolce casa, acquistata con la tua solitaria e incompresa sofferenza. Quell’accogliente casa in cui potrai dimorare felice.
Insieme al tuo papà.

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